Sara Lovari è sensibile allo spaesamento e al senso di non appartenenza che l’uomo contemporaneo sembra viversi nel suo rapporto con il mondo circostante. Lo spazio non è più riconoscibile, diventa nullo mentre le persone o gli affetti, producono solo brevi transiti. Apparizioni fugaci e nient’altro. Attraverso la delicatezza, la materia e le sfumature dei toni della sua tavolozza, la sua pittura racconta la persistenza materica di esseri umani incapaci d’interazione, di scambio paziente o semplicemente tollerante. Metafora della contemporanea perdita d’identità umana e sociale in un contesto contingente che ha perso la sua decifrabilità, la sua indagine si svolge intorno alle piccole cose e agli oggetti quotidiani. Nella sua recente produzione pittorica, Sara ci racconta un mondo non più abituale proprio perché soppiantato da tecnologie e strumenti che realizzano le stesse cose ma molto più velocemente. Storie ormai dimenticate di oggetti che fornivano i loro servizi con lentezza. Oggetti che si riprendono gli spazi e i tempi necessari per non rischiare di rimanere inghiottiti nella corsa sfrenata verso un futuro imprevedibile.
Claudia Vincenzi convoglia l’ordinario e il quotidiano in un mix dal sapore nuovo e seducente . L’oggetto appartenuto ad epoche lontane ormai appannaggio del vintage o del modernariato, emerge nel pieno della misteriosa relazione che esiste tra gli archetipi recenti e la simpatica interpretazione del second hand. Oggetti il cui uso è finito nel dimenticatoio, vengono trasformati in macchine del desiderio di dimensione monumentale, riassorbiti da una gamma cromatica inconsueta proprio perché rivisitata dall’occhio attento e aggiornato di Claudia. Colori brillanti, vagamente elettrici fanno il resto in un mix eclettico che ricorda le stampe decorative o quella decorazione d’interni fortemente orientata alla seduzione degli occhi. Un passato ormai lontano è così rivisitato da un futuro iridescente determinato dalla stampa su lastra metallica che crea una perfetta fusione fra il riciclo e il saper stare al passo coi tempi. Borse, valigie ed elementi d’arredo riacquistano la loro specifica funzione e invitano chi come lei li fotografa a riflettere sul compito del recupero della memoria prima e sull’identità dell’artista poi.
13 – 30 novembre 2012
informagiovani Arezzo